il MAMBO
Mambo, secondo alcune fonti, è una parola di origine bantù che indica qualcosa di scabroso.
Secondo altri avrebbe il significato di canale di comunicazione con gli dei, derivante dal linguaggio rituale voodoo.
A livello musicale, questo nuovo ritmo nasce dall’introduzione delle Congas, strumento di origine africana, e fu chiamato inizialmente danzon de ritmo nuevo e creato da Oreste Lopez nel 1938. Un altro grande contributo alla crescita del Mambo lo diede Arsenio Rodriguez, che sviluppò un contrappunto musicale chiamato diablo.
Ma il Mambo vero e proprio nasce e si diffonde quando nel 1940 Perez Prado, un pianista originario di Matanzas, arrivò a La Habana per suonare nell’orchestra del Casino de la Playa, una jazz band che lavorava nelle serate per i turisti americani.
In questo periodo erano numerosi i nordamericani che venivano a Cuba in vacanza e contribuirono alla diffusione di questo nuovo ritmo.
Nel 1947 nasce a La Habana il Tropicana, uno dei cabaret più famosi al mondo.
Nel 1948 Perez Prado si trasferì in Messico dove, ispirandosi alle grandi band americane, accelerò i ritmo del Mambo e introdusse una sezione fiati, arrivando al suo primo grande successo, composto nel 1951, Que rico el Mambo. Seguirono altri brani tuttora molto conosciuti come Mambo n°5, Mambo jambo, Ciliegi rosa, Patricia.
Questo ritmo innovativo ebbe un successo strepitoso e in alcuni paesi, come la Colombia, fu addirittura proibito. Anche il cinema contribuì a diffondere questa nuova musica e ottenne un notevole successo anche in Italia.
A Cuba presto fu soppiantato dal Chachacha, che invece riscosse un notevole successo, forse perché più facile da ballare per la gente comune
il CHACHACHA
Erano gli anni d’oro del grande Benny Moré, che cantò anche nell’ochestra di Perez Prado e in quel grande fermento nel campo musicale, Enrique Jorrìn, violinista e direttore d’orchestra, creò un nuovo ritmo, che presto soppiantò a Cuba il Mambo.
Nel 1951 compose il primo Chachacha della storia, La enganadora. Inizialmente lui stesso lo definì mambo-rumba, ma successivamente lo ribattezzò Chachacha, ispirandosi al suono che facevano i ballerini marcando i piedi nella tipica sequenza sincopata, caratteristica di questo ballo. Lo stesso Jorrìn introdusse nella sua composizione un coro che ripeteva la frase: “Chachacha, chachacha, es un baile sinigual”.
…ascoltiamo queste sonorità di altri tempi dagli archivi VintageMusicFm
Presto questo nuovo stile musicale si impose a livello internazionale e fu accolto con successo da tutte le orchestre da ballo, in particolare a New York, e fu reso popolare in tutti i ballroom americani.
In quegli anni grandissimo successo riscosse l’Orquesta Aragòn, fondata nel 1939, che contribuì alla diffusione del chachacha non solo a Cuba, ma anche negli Stati Uniti, in America latina e in Europa.
Il Chachacha ebbe, a Cuba, una maggiore popolarità rispetto al mambo e fu anch’esso suonato da grandi artisti come Tito Puente.
Nacque presto l’usanza di ballare il Chachacha in circolo per eseguire la Rueda de Chachacha, dalla quale deriva l’attuale rueda de casino