Religione Cubana, un sincretismo religioso
Prima di addentrarci nello specifico della Religione Cubana, facciamo una piccolo preambolo.
La parola Religione deriva dal latino religio, vocabolo per cui sono state ipotizzate diverse etimologie tra cui la più probabile sembra essere legere, che significa “cogliere o riunire”
In origine il termine non indica il rapporto diretto con il divino, ma l’esercizio del culto. Il cristianesimo introdusse per primo il concetto di religione come rapporto di dipendenza dell’uomo da Dio.
Il relativismo considera ogni credenza religiosa sullo stesso piano delle altre, perché rifiuta il concetto di una verità assoluta.
Il sincretismo religioso è la fusione di elementi presi da religioni diverse. Tali elementi in alcuni casi possono essere simili, ma talvolta possono essere addirittura incompatibili tra loro. Il sincretismo quindi crea una nuova concezione religiosa svuotando di significato gli elementi originari.
Le isole caraibiche dopo la scoperta dell’America ospitarono una varietà di culture diverse, con la preponderanza di quella africana importata dagli schiavi e quella cattolica portata dai conquistatori spagnoli, che diedero vita ai culti sincretici.
A Cuba esiste una totale libertà di culto, fatta eccezione per i Testimoni di Geova, perché si pongono contro le leggi sanitarie locali. Pertanto esistono diverse religioni, tra cui quella cattolica, anche se poco seguita. Nella capitale cubana esistono anche tre sinagoghe ebraiche, una moschea islamica, un tempio buddista e gruppi di fedeli di religioni contadine cinesi.
La Santeria Cubana
Ma tra i culti più praticati a Cuba vi è la Santeria, o Regla de Osha, derivante dal sincretismo tra la religione cattolica e i riti africani yoruba, provenienti dalla Nigeria.
Per poter sopravvivere in epoca coloniale, la Santeria associò ad ogni divinità, detta Orisha, un santo cattolico o una vergine locale.
Nella Santeria cubana esiste anche un dio supremo, detto Olofi, il creatore dell’universo.
I Santeros
Le religioni sincretiche cubane non hanno mai avuto templi per il culto e vengono praticate nelle abitazioni dei seguaci, detti Santeros, che hanno un rapporto diretto con i santi, senza intermediari, tanto da autoassolversi dai loro peccati.
Molto spesso nelle abitazioni dei cubani, accanto alla porta, c’è un piccolo Elegguà di pietra e cemento, con due conchiglie al posto degli occhi, circondato da caramelle e giocattolini, una ciotola con gli attrezzi da fabbro di Oggùn e l’arco e le frecce di Ochosi. In altri punti della casa ci possono essere altri simoboli dedicati ai vari orishas.
I Babalàos
Nella Santeria non ci sono gerarchie, ma solo fedeli più esperti e dotati di Aché, una forza particolare che conferisce grande carisma a quelli che diventano sacerdoti della Santeria, chiamati Babalàos, che per diventare tali devono necessariamente essere battezzati, secondo il rito cattolico. La Regla de Ifà è l’insieme dei rituali praticati dai Babalàos, consacrati a Orula.
Nella Regla de Osha non esistono comandamenti o principi fondamentali, l’unico concetto base è la ricerca della felicità. Ogni individuo deve perseguire la serenità, la salute e l’equilibrio interiore, con il mondo esterno e con gli orishas. Se il male, in qualunque forma, entra nella vita di un seguace della Santeria, questi deve cercare il punto di squilibrio, con riti magici, e ristabilire l’ordine. L’uomo entra in contatto con il suo mondo spirituale tramite la Divinazione
Tutti i riti della Regla sono accompagnati da musica e danze, derivanti direttamente dalla tradizione yoruba africana, e soprattutto dal suono dei tamburi sacri, detti Tamburi Batà, con i quali vengono invocate le divinità. I temi delle danze che vengono eseguite sono la rappresentazione della vita e del carattere degli orishas. Ad ogni orisha corrispondono una ritmica e un canto diversi.
Attualmente la musica rituale della Santeria viene eseguita anche al di fuori delle cerimonie religiose ed è diventata parte dell’espressione folclorica del paese.
La Regla de Palo Monte
Si tratta dell’insieme dei riti religiosi che prendono origine dalle regioni africane del Congo e dell’Angola. Si divide in tre tipologie: Mayombe, Brillumba e Kimbisa