Salsa: come nasce il termine “Salsa”
Salsa …tutti i ballerini hanno affrontato almeno una volta il discorso sulla definizione della parola “Salsa“.
Espressioni come “la salsa è una sola“, “la vera salsa è cubana” oppure “la salsa si chiama così perché include svariati generi musicali” sono diventati ormai dei luoghi comuni.
Come vedremo, in realtà e paradossalmente, la Salsa non esiste, in quanto nasce e si diffonde come operazione commerciale, pur essendo ormai entrata nel linguaggio comune e quindi accettata universalmente, persino dai cubani, per indicare un genere di musica e una danza.
Per capire bisogna necessariamente partire dal presupposto che la musica, quindi i generi musicali, e la danza sono, come tutte le forme artistiche, in continua evoluzione, dove evolvere non vuol dire snaturare.
La prima volta che compare questa parola è nel brano Son Echale salsita di Ignacio Pineiro, nel 1929, con il significato di cucina saporita, con aggiunta di salsa, con la stessa accezione più ampia di quando noi diciamo “aggiungiamo un po’ di pepe”.
Ma il termine raggiunge maggiore successo negli Anni Sessanta, con il disco di Cal Tjader Soul souce, un classico del latin jazz, che aveva in copertina una bottiglia di tabasco.
Negli Anni Settanta, i dirigenti della Fania All Stars cominciarono ad utilizzare il termine Salsa per definire la musica latina.
I latini americani, nel frattempo, avevano iniziato ad usare la parola Salsa per distinguere la loro musica da quella dei bianchi, il Rock, e da quella dei neri americani, il Soul.
Ascoltiamo insieme un Classico della Salsa tratto dall’archivio GravityLimited
La diffusione
Indubbiamente la Fania vendette bene quello che ormai era un nuovo genere musicale, ma il movimento salsero si diffuse anche grazie alla comunità portoricana di New York, che contribuì a mantenere viva la musica cubana anche dopo la chiusura delle frontiere con l’isola.
Paquito D’Rivera, bassista, e Cachao Lopez, sassofonista, tra i massimi esponenti del jazz e della musica cubana di tutti i tempi, hanno dichiarato in un’intervista che un grande merito della diffusione e dell’evoluzione della musica latina e cubana va riconosciuto agli artisti portoricani di New York, i quali la modificarono introducendo elementi musicali dei propri paesi d’origine e le sonorità presenti nella metropoli americana, dando valore alla peculiarità della musica latina.
La popolazione latina si unì parlando una lingua comune, lo spagnolo, e suonando una sola musica (Cubana, Portoricana, Domenicana, Colombiana, Venezuelana, comunque di origine latina).
Così recuperarono la loro identità, mischiando tutti i ritmi dell’America Latina, reinterpretando le vecchie sonorità con nuovi arrangiamenti e testi e riutilizzando la lingua spagnola.
Alcuni testi, all’insegna della protesta sociale, furono vietati negli USA e frequentemente si verificavano scontri tra la comunità portoricana e la polizia. Ci fu addirittura un assalto ad una caserma di polizia e da quest’episodio prese il nome il gruppo di Latin Jazz Fort Apache Band di Jerry Gonzales.
Gli Anni Settanta furono molto prolifici in tutto il mondo di nuovi generi musicali come il Rock, il Funky, la Fusion, e anche i musicisti latini furono coinvolti da questa ventata innovativa che portava alla sovrapposizione e alla fusione di diversi ritmi e generi musicali.
D’altra parte tutta la musica cubana si fonda su questa operazione e la maggior parte dei ritmi hanno origine africana.
Successivamente la discografia americana cominciò a vendere sotto il nome Salsa tutta la musica latinoamericana, compresa la musica tradizionale cubana, generando una grande confusione che ancora adesso si cerca di chiarire.
Dagli Anni Novanta, in seguito al grande afflusso di turisti, si diffuse anche in Cuba questo termine fin troppo generico, tanto da convincere i musicisti cubani a identificare la loro musica con un nuovo termine, la Timba